I più facoltosi possono permettersi più di una l'anno ma sono un caso a parte, o sono ricchi sfondati o sono alieni. Perché la Convention è una sfida per il NerD. Il difficile non è entrare, quanto essere in grado di uscirne senza aver barattato un rene sano per quel numero uno dell'Uomo Ragno che cerchi da una vita.
Ricordo ancora la mia prima fiera. Novembre ’92 o giù di li.
Quel giorno a scuola c’era assemblea di istituto, ovvero una scusa “autorizzata” per non presentarsi a lezione. Così io e C., il mio amico, cogliamo l’occasione per andare a visitare la Fiera del Fumetto di Roma, che si tiene due volte l’anno nella capitale. Negli anni a seguire mi sono accorto che per una strana congiunzione astrale, tutte le volte che c’era assemblea di istituto, era a ridosso della Fiera del Fumetto. I grandi teorici del complotto sostengono che gli organizzatori della fiera fossero in contatto con i capi di istituto e che li corrompevano sottobanco per organizzare scioperi/assemblee/rivolte proprio in quei giorni, così da fornire un afflusso notevole di studenti in fiera. Altri sostengono che sia soltanto una “botta del cosiddetto culo” (fortuna). Io rimango fedele alla teoria della congiunzione astrale. Ma andiamo avanti.
La stessa congiunzione che quel giorno decise di mettere in campo altri giocatori, ovvero una manifestazione del partito comunista, accompagnata da riduzione dei mezzi pubblici ed un aumento esponenziale del traffico.
Riuscite ad immaginarlo?
Ad un angolo del ring bandiere rosse svettanti per tutta la capitale, cori da stadio, migliaia di persone riverse in strada a manifestare per i propri diritti. All’altro angolo del ring, l’autobus che non passava mai. E noi nel mezzo.
"Ma noi non ci arrenderemo!" Fu il nostro grido. E ci siamo fatti 3 km a piedi sotto un solo cocente. Eh si, perché non ricordo un novembre più caldo di quello…Finalmente siamo all’ingresso della fiera del Fumetto. Ottimo, non c’è molta fila alle casse. Ma ecco fermarsi alle nostre spalle un autobus, o meglio l’unico bus in servizio da almeno un ora, stracarico come una corriera per Bogotà di ragazzi urlanti e pronti a prendere d’assedio gli stand della fiera. La legge di Murphy non perdona...
Le conventions sono una vera prova di devozione e di sopravvivenza. Se stai pensando di affrontarne una, giovane apprendista NerD, preparati seguendo poche semplici regole:
1. Alla Convention ci si va rigorosamente di venerdì. Secondo il teorema quantico di Von Krumpf [2], il giovedì gli stand sono montati ma il materiale migliore è ancora imballato, venerdì molti studenti sono a scuola, ma la fiera è al 100% operativa. Se pensate di andare di Sabato, in particolare nel pomeriggio, preparatevi ad una bolgia infernale da far impallidire Dante Alighieri. I veri affari si fanno la domenica perché gli "standisti" pur di non riportare indietro il materiale, svendono alla grande, ma dovrete contendervi quel pezzo unico che manca alla vostra collezione con un bambino grassottello, accompagnato da padre/madre/zia/nonna che non voleva restare a casa/il fidanzato della sorella che è li perché Dio sa solo/la sorella che è li per il fidanzato, ed un tizio che nessuno conosce ma che si è aggiunto così per simpatia.
Il Sommo Poeta secondo Noncicopedia |
2. In fiera ci si va comodi. Ditelo alla vostra ragazza[3] che si presenta col tacco e il jeans stretto fra le chiappe, le salverete la vita e lei vi sarà "riconoscente".
Vi ritroverete a dover nuotare in un mare di gente, tra orchi e guerrieri armati di improponibili spade di gomma, gente che corre schivandovi come esperti di parkour da far impallidire Ezio Auditore. Coprire la distanza di due metri all’interno della fiera richiede uno sforzo equivalente a trainare un bue di 100 kg su per una salita. E vi trovate in un metro e mezzo di neve. Non so se ho reso l’idea....(quando una forza inarrestabile, voi, incontra un ogetto inamovibile, la massa di persone presenti in fiera)
Quindi scarpe da ginnastica, zainetto in spalla, passo agile e sguardo attento.
Il che ci porta alla terza regola, ovvero:
3. Fate un piano di battaglia! Non buttatevi subito sul primo stand che incontrate per comparvi il mondo. Perchè è probabile, quasi sicuro, che un paio di bancarelle dopo troverete lo stesso articolo a meno. Io prima di ogni fiera mi preparo sempre una lista di quello che voglio acquistare. Una volta dentro, la prima ora la dedico all’esplorazione dei locali (dove sono gli stand interessanti? Dove vado a mangiare? Dove e’ il cesso più vicino in caso di emergenza?). La seconda/terza ora la spendo a completare la mia lista degli acquisti. Dopodiché sono vittima di uno shopping libero compulsivo.
Alla fine dei conti comunque, quello che conta è divertirsi. BUONA FIERA/CONVENTION A TUTTI!
[1] Con le dovute modifiche, potrete applicare questa piccola guida a qualsiasi evento che abbia a che fare con il mondo dei NerD. In bocca al lupo!
[2] teorema completamente fasullo ed inventato
[3] nei secoli si è sfatato il mito che un NerD non può avere una ragazza. Molto spesso non sa nulla di fumetti, fiere e convention, ed accompagna il suo compagno NerD per evitare che incorra nelle tentazioni di qualche affabile cosplayer.
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