mercoledì 27 aprile 2016

Omicidi e Incantesimi (HBO, 1991). Quando Lovecraft recitava Humprey Bogart

Conoscete il modo di dire anglofono "so bad so good"? Vuol dire che una cosa è fatta così male da risultare piacevole e che alla fine il divertimento supera il lato estetico tanto da farsi apprezzare. Molti film trash (ma non solo) possono fregiarsi di questo titolo, ed il film di oggi è uno di quelli.

Cosa succede quando mischiate la letteratura di Lovecraft con un noir alla Humphrey Bogart? Scopriamolo insieme con la recensione di Omicidi e incantesimi (cast a deadly spell - 1991).

Buio in sala, che si va ad incominciare!


Ma andiamo con ordine e partiamo dalla trama:


"Philip Lovecraft è un investigatore privato in puro stile hardboiled. Ci troviamo a Los Angeles in un'ucronia del 1948 in cui, invece di essersi sviluppata la tecnologia, è la magia a farla da padrona. Impazzano maghi, streghe, unicorni, zombi e gargoyle e anche i tirapiedi dei gangster lanciano incantesimi. L'investigatore Lovecraft, però, si rifiuta di utilizzare qualsiasi supporto magico, e proprio per questo Amos Hackshaw, uno degli uomini più ricchi di Los Angeles, lo assume per recuperare un libro che gli è stato rubato: il Necronomicon."

Ora, vi vedo già, cari cacciatori di tesori del trash, saltare dalla sedia e correre a recuperare questa piccola perla.

Il film, girato in 37(!!!) giorni, uscì per la TV nel 1991 ad opera della HBO, diretto da Martin Campbell, che annovera nel suo curriculum film come Golden Eye, La maschera di Zorro, Vertical Limit, Lanterna Verde. Uno insomma che passa dalla serie A alla serie B in uno schiocco di dita.
Nel cast compaiono volti noti quali Fred Ward



nel ruolo di Lovecraft (che tutti noi ricordiamo come il mitico Remo Williams o Earl Basset in Tremors!) e Julianne Moore


in quello di Connie Stone, cantante di nightclub e femme fatale. Ma troviamo anche altre facce conosciute come Clancy Brown (il Viktor Krugan di Highlander, l'ultimo immortale). Nel ruolo del cattivo riccone-stregone Amos Hackshaw troviamo invece David Warner (un nome su tutti: Tron).

Quando mi capitò per caso di vedere questo film tanti anni fa, ero un ragazzino che passava i suoi sabati sera davanti la TV ed avevo scoperto da poco il mondo dei Miti di Chtulhu e le opere di H.P. Lovecraft. Non sapevo nenache cosa significasse ucronia (è un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale) ma quell'idea di un America degli anni 40 dove la magia è di casa mi affascinò particolarmente. Provai anche a scrivere un paio di storie ambientante in un set come quello. Ed anni dopo, quando grazie ad Internet sono riuscito a recuperare questo film, sono stato così felice che eccomi qui a parlarvene.

Perché vederlo? Per il semplice motivo che è un film divertente, puro e semplice. Agli amanti di Lovecraft piacerà giocare a "trova la citazione", per altro neanche troppo nascoste. Ed anche a chi piacciono i film alla Humprey Bogart non dispiacerà. Perché alla fine dei conti, Campbell riesce tutto sommato a fondere bene due generi così diversi (il noir ed il soprannaturale).
Nel mondo del detective Lovecraft può accadere di tutto da Gremlins che si nascondono nel cofano della vostra auto


 ad affascinanti (ma non sempre) lady vampiro da nightclub




e perché no? Anche dei servitori zombi in giacca e cravatta


Ma Omicidi ed Incantesimi non è solo questo. E' anche una curiosa storia, semplice per molti versi, ma che sa intrattenere. Nulla di impegnativo, uno di quei film che si lasciano guardare con piacere per passare un paio d'ore di divertimento, in qualche pomeriggio estivo, magari tra una sorsata di tè freddo ed un fumetto di Dylan Dog (momento RICORDO NOSTALGICO: ON).

Tutto il film ha un tono volutamente (voglio sperare) parodistico, con dialoghi non-sense, recitazione a livello scolastico (e per alcuni personaggi, sono stato anche troppo buono), lacune nell'intreccio narrativo ed effetti speciali obsoleti (ancora con i pupazzi di gomma!!!!). Eppure, nell'insieme, la pellicola si lascia guardare. Già dai primi minuti dei titoli di testa si capisce a cosa si va incontro. Ma forse, proprio grazie allo spirito goliardico con cui sarà stato girato (me li immagino regista ed attori nel dietro le quinte del film) che fa si che si arriva alla fine del film e neanche troppo male. Anzi, si trovano anche un po' di spunti interessanti in particolare quando si immagina come la gente utilizzi la magia nella vita di tutti i giorni.

Nel 1994 la HBO realizzò un altro film con uno stile simile, una sorta di seguito-non-seguito. Il film, intitolato Witch Hunt, caccia alle streghe, vede questa volta Dennis Hopper nei panni del detective Lovecraft alle prese con un intricato caso di omicidio in una Hollywood magica. Ma anche se gli effetti speciali sono migliori e la bella di turno è interpretata da Penelope Ann Miller, il film proprio non ce la fa a decollare e passa completamente inosservato.


Sul tubo ormai è possibile trovare la versione completa in inglese, ma se cercate bene, dovreste trovare anche la versione in italiano. Io nel frattempo vi lascio con il trailer originale, augurandomi di avervi incuriosito.

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