giovedì 16 aprile 2015

MechaLog 01: L'inbattibile DAITARN 3

Il primo MechaLog del di BrodoNerd lo dedico ad uno dei robot più fighi degli anni '80



Il giovane Haran Banjo fugge dal pianeta Marte, a bordo della sua astronave che nasconde al suo interno il robot daitarn 3. Al suo inseguimento si lanciano i Meganoidi, una sorta di cyborg che al comando di DonZauker hanno preso il controllo del pianeta Marte ed intendono trasformare tutti i suoi abitanti in Meganoidi. 
Atterrato sulla terra, Haran Banjo inizierà la sua battaglia per salvaguardare il genere umano dai piani segreti dei Meganoidi insieme alle sue assistenti Reika e Beauty, al maggiordomo Garrison ed al piccolo Toppy.


Prodotta dalla Sunrise e creata da Yoshiyuki Tomino, autore anche di Gundam, con il mecha design di Kunio Ōkawara e le musiche di Takeo Watanabe e Yūshi Matsuyama, Daitarn 3 arriva in Italia nel 1980 con 40 episodi, questa serie è entrata di prepotenza nel cuore di tutti i telespettaori. Perché vi chiederete voi? Ma per tutto!!!
Ma andiamo con ordine.

A differenza di tutti i cartoni animati di robottoni dell'epoca, la serie di Tomino ha uno stile misto tra la commedia e l'action. Per la prima volta il robot del Daitarn 3 ha diverse espressioni comiche tipiche dell'animazione giapponese e molte situazioni sono si presentano come buffe o surreali. C'è un generale senso di rilassamento e di intrattenimento.
E poi può vantare uno tra i personaggi più cool (trad: figo) di sempre, cioè Haran Banjo.
Playboy, miliardario, affascinante, al comando di un super robot, Banjo non ha nulla da invidiare al Tony stark di Iron Man.
All'inizio nessuno aveva capito che lavoro facesse Banjo per potersi permettere una villa con piscina, un maggiordomo tutto fare, attrezzature ipertecnoclogiche. Finchè non ci viene rivelato che [spoiler] quando è scappato da Marte ha portato con se una gran quantità di lingotti d'oro trafugati ai Meganoidi e nascosti all'interno del Daitarn da sua madre (aahhh....le mamme, se non pensassero a tutto loro, dove andremmo a finire)
non so se mi spiego.....
Che poi uno dice, vabbè tutto qui?. E no! Perché Banjo può permettersi una meravigliosa autovettura trasformabile, la mitica MACHPATROL che tutti noi abbiamo sognato di avere almeno una volta, soprattutto quando si è incastrati nel traffico del grande Raccordo Anulare (chi ci vive, sa). E siccome era sempre un orgasmo vederla in azione, beccatevi il filmato:





e poi ovviamente c'era il DAITARN 3 (era ora) con le sue trasformazioni in astronave (modulo aero), carro armato (modulo Daitanku) robot (modulo corpo-base).

Il design con le corna dell'elmo a ricordare le vecchie armature giapponesi, è alto 120 mt di altezza nella formazione robot-base che gli conferisci il titolo tra i più alti mech del panorama animato giapponese.


Una bella foto-ammucchiata di famiglia



In ogni puntata Haran banjo insieme al suo Daitarn 3 affronta un comandante dei Meganodi, in grado di trasformarsi in un Megaborg, una versione robotica del comandante stesso e che spesso ne rispecchia la personalità. Solo i Meganoidi con il titolo di comandante possono diventare Megaborg, trasformazione che tra l'altro non deve fare piacere affatto visto che si tratta di farsi irradiare da una serie di raggi che non solo ingrandiscono il corpo, ma ne modificano anche la forma e la massa (con questa spiegazione mi sono superato :D ) 

Ve l'ho detto che la versione italiana aveva una delle sigle più toste e rullanti per quell'epoca (e forse ancora oggi)?






Del Daitarn 3 esiste anche una splendida versione da collezione della serie Soul of Chogokin, linea di giocattoli (meglio definirli modelli) della casa Bandai. La loro particolarità è che sono modelli perfettamente articolati e trasformabili, dettagliatissimi, che riproducono i robot giapponesi dei cartoni animati. Altra particolarità della linea Chogokin è che costano quanto un rene buono venduto al mercato nero.
 Ecco le tre configurazioni del Daitarn del modello Soul of Chogokin
Modulo Aero soul of chogokin GX-65
Modulo carro armato soul of chogokin GX-65
Corpo base soul of chogokin GX-65
Nota curiosa: il nome Chogokin in origine era stato inventato dal disegnatore Go Nagai per indicare il metallo immaginario con cui sarebbe stato costruito il robot Mazinga Z. Wikipedia docet.


Questo modello di Chogokin, il SoC GX-65, è stato tra i più attesi ed ambiti proprio per la fama che il Daitarn 3 ha riscosso negli anni. E' tra i modelli più imponenti con i suoi 20 cm circa di metallo e plastica, completamente articolato per permettergli di assumere posizioni "tamarre" e classiche (qualcuno ha urlato ATTACCO SOLARE?.....). Non manca poi la dotazione completa di tutto l'armamentario di Daitarn 3 che comprende

2 Daitarn spada
1 Daitarn giavellotto 
1 Daitarn Martello (ovvero la palla chiodata con catena)
1 Daitarn lazo
2 Daitarn ventaglio (chiuso, aperto ed unito a formare il daitarn scudo)

La vera chicca di questo GX-65 però, non è il Daitarn stesso, ma la presenza del modellino di Mach Patrol trasformabile. Che da sola vale l'acquisto.

Ormai è abbastanza facile reperire sul Tubo tutte le puntate quindi, se non l'avete ancora fatto, correte a guardarle perché ormai Daitarn 3 può essere considerato un "classico" della robot-mania. 



ATTACCO SOLAREEEEE.......ENERGIAAAHHHHHH!!!!!!

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