giovedì 12 gennaio 2017

L'agguato

Stryfe alzò gli occhi alle stelle. Il temporale aveva pulito via le nubi dal cielo che ora appariva limpido e di un profondo blu scuro. Era possibile vedere chiaramente la luna piena in tutta la sua bellezza. Stryfe tirò un sospiro, come a voler rilasciare tutta la tensione che aveva accumulato durante il giorno. Rilasso per un attimo i muscoli del collo e quindi lasciò cadere lentamente la testa in avanti, socchiudendo gli occhi. Qualche istante soltanto, giusto per far riposare le palpebre e li riaprì. Guardò al fuoco di bivacco che aveva acceso e sul quale stava cucinando della carne, la sua cena. 




Pronto in posizione di stallo, il suo Gunner non gli sembrava poi così minaccioso come molti gli dicevano. Le fiamme proiettavano sulla corazza nera lucente un colore rossastro che lo rendeva anzi, molto bello ai suoi occhi. La pettorina aperta lasciava intravedere nell'ombra alcune manopole dei comandi ed il sedile del pilota. Stryfe pensò che fosse il caso di riadattare la cabina di pilotaggio perchè cominciava a sentirsi troppo costretto nell'abitacolo. O forse doveva mettersi semplicemente a dieta. 


Il Gunner di Stryfe non era propriamente un Landfield classico. Negli anni Stryfe lo aveva tirato su con pezzi recuperati da altri Landfield da battaglia, molti dei quali rubati da carcasse abbandonate sui campi di battaglia. Poichè la maggior parte dei pezzi raccolti appartenevano a degli Ingram, un modello molto comune, il Gunner MkII ricordava un modello di questo tipo ma aveva delle peculiarità. Innanzitutto era più piccolo, il che lo rendeva una via di mezzo tra un Landfield omologato, ed una tuta potenziata Walker. Certo, non era veloce agile come questa, ma poteva avvalersi di una corazza in lega molto più resistente rispetto alle corazze teflon delle tute.  Questo gli garantiva maggiore sicurezza quando entrava in azione. Il Gunner non poteva certo permettersi di maneggiare grandi lame, come quelle di classe zweihander in dotazione ai Landfield, per questo Stryfe aveva scelto di specializzarsi nell'utilizzo di un paio di lame corte, dei pugnali tattico-balistici rinforzati al carbonio, praticamente una versione modificata ed adattata degli Schneider in dotazione ai comuni soldati. Una sua idea, di cui andava particolarmente orgoglioso. 
Aveva dipinto la corazzatura del Gunnar di un nero cobalto,  che lo rendeva particolarmente adatto per le operazioni notturne. Certo, di giorno quando il sole picchiava forte si rischiava di arrostire all'interno dell'abitacolo. Per questo era da un po' che stava prendendo in considerazione, appena avesse avuto fondi a sufficienza, di installare al suo interno un condizionatore. 


Un rumore in lontananza attirò la sua attenzione. Stryfe prese dallo zaino il suo binocolo e cominciò a scrutare l'orizzonte. Si accucciò per bene, per evitare di essere visto e localizzò un convoglio provenire da est. Due Landfield ed un carro civile si muovevano a velocità sostenuta lungo la strada principale. Riconobbe il simbolo del casato di Hollridge, dipinto sui portelloni del camion. 
Era il suo obiettivo. 
Spense immediatamente il fuoco di bivacco, raccolse lo zaino e le poche provviste rimaste e le accatastò nel vano sotto il sedile-alloggiamento del Gunnar. Si sistemò quindi al suo interno e chiuse il portellone. 


I due Landfiled di scorta al convoglio erano dei classici modelli di classe "Grandger", non molto veloci ma abbastanza corazzati, utilizzati soprattutto per scorte di sicurezza, come in questo caso. Entrambi riportavano dipinte le insegne delle unità Cobalt, mercenari assoldati dalla Chiesa. Si erano posizionati uno alla testa del convoglio e l'altro seguiva poco distante.

Il primo colpo centrò in pieno il guidatore del mezzo che sbandò improvvisamente. Il Landfield più vicino, il numero due, non fece in tempo ad evitarlo, venendo investito in pieno dal camion.
La seconda freccia fu come una meteora infuocata ed andò a colpire il serbatoio della vettura che esplose in un bagliore infuocato, investendo le due unità di scorta e scaraventandole a terrà. 
Nascosto nell'ombra, dalla sua altura, Stryfe si affrettò a ricaricare la sua balestra di precisione, pronto a sferrare un terzo colpo nel caso si fosse reso necessario. Guardando attraverso il mirino ottico montato sull'arma, ed utilizzando il sistema di zoom del Gunner verificò che nessuno degli occupanti del camion fosse sopravvissuto.
- Nessun superstite - pensò.
Si poteva ritenere soddisfatto. Certo le due Unità Cobalt erano ancora funzionanti e sicuramente avevano già chiamato i soccorsi ed un supporto tattico sarebbero arrivato di li a breve. 
Ma Stryfe non era certo uno stupido e sapeva benissimo che contro due Landfield classe Grandger non se la sarebbe cavata. E poi non erano loro il suo obbiettivo, lui non era tipo da fare più vittime di quante ne fossero veramente necessarie. Ripose quindi la balestra, agganciandola ai fermi posti sulla schiena del Gunner, quindi, facendo molta attenzione di non essere intercettato, si alzò in piedi e cominciò ad allontanarsi rapidamente in direzione opposta del luogo dell'assalto, lasciando dietro di se solo i resti di misero bivacco.




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