Stryfe alzò gli occhi
alle stelle. Il temporale aveva pulito via le nubi dal cielo che ora
appariva limpido e di un profondo blu scuro. Era possibile vedere
chiaramente la luna piena in tutta la sua bellezza. Stryfe tirò un
sospiro, come a voler rilasciare tutta la tensione che aveva accumulato
durante il giorno. Rilasso per un attimo i muscoli del collo e quindi
lasciò cadere lentamente la testa in avanti, socchiudendo gli occhi.
Qualche istante soltanto, giusto per far riposare le palpebre e li
riaprì. Guardò al fuoco di bivacco che aveva acceso e sul quale stava
cucinando della carne, la sua cena.
Pronto in posizione di
stallo, il suo Gunner non gli sembrava poi così minaccioso come molti
gli dicevano. Le fiamme proiettavano sulla corazza nera lucente un
colore rossastro che lo rendeva anzi, molto bello ai suoi occhi. La
pettorina aperta lasciava intravedere nell'ombra alcune manopole dei
comandi ed il sedile del pilota. Stryfe pensò che fosse il caso di
riadattare la cabina di pilotaggio perchè cominciava a sentirsi troppo
costretto nell'abitacolo. O forse doveva mettersi semplicemente a dieta.
Il Gunner di
Stryfe non era propriamente un Landfield classico. Negli anni Stryfe lo
aveva tirato su con pezzi recuperati da altri Landfield da battaglia,
molti dei quali rubati da carcasse abbandonate sui campi di battaglia.
Poichè la maggior parte dei pezzi raccolti appartenevano a degli Ingram, un modello molto comune, il Gunner MkII
ricordava un modello di questo tipo ma aveva delle peculiarità.
Innanzitutto era più piccolo, il che lo rendeva una via di mezzo tra un
Landfield omologato, ed una tuta potenziata Walker. Certo, non
era veloce agile come questa, ma poteva avvalersi di una corazza in lega
molto più resistente rispetto alle corazze teflon delle tute. Questo
gli garantiva maggiore sicurezza quando entrava in azione. Il Gunner non
poteva certo permettersi di maneggiare grandi lame, come quelle di
classe zweihander in dotazione ai Landfield, per questo Stryfe
aveva scelto di specializzarsi nell'utilizzo di un paio di lame corte,
dei pugnali tattico-balistici rinforzati al carbonio, praticamente una
versione modificata ed adattata degli Schneider in dotazione ai
comuni soldati. Una sua idea, di cui andava particolarmente
orgoglioso.
Aveva dipinto la corazzatura del Gunnar di un nero cobalto,
che lo rendeva particolarmente adatto per le operazioni notturne.
Certo, di giorno quando il sole picchiava forte si rischiava di
arrostire all'interno dell'abitacolo. Per questo era da un po' che stava
prendendo in considerazione, appena avesse avuto fondi a sufficienza,
di installare al suo interno un condizionatore.
Un rumore in lontananza
attirò la sua attenzione. Stryfe prese dallo zaino il suo binocolo e
cominciò a scrutare l'orizzonte. Si accucciò per bene, per evitare di
essere visto e localizzò un convoglio provenire da est. Due Landfield ed
un carro civile si muovevano a velocità sostenuta lungo la strada
principale. Riconobbe il simbolo del casato di Hollridge, dipinto sui
portelloni del camion.
Era il suo obiettivo.
Spense
immediatamente il fuoco di bivacco, raccolse lo zaino e le poche
provviste rimaste e le accatastò nel vano sotto il sedile-alloggiamento
del Gunnar. Si sistemò quindi al suo interno e chiuse il portellone.
I due Landfiled di
scorta al convoglio erano dei classici modelli di classe "Grandger", non molto
veloci ma abbastanza corazzati, utilizzati soprattutto per scorte di
sicurezza, come in questo caso. Entrambi riportavano dipinte le insegne
delle unità Cobalt, mercenari assoldati dalla Chiesa. Si erano posizionati uno alla testa del convoglio e l'altro seguiva poco distante.
Il primo colpo centrò in
pieno il guidatore del mezzo che sbandò improvvisamente. Il
Landfield più vicino, il numero due, non fece in tempo ad evitarlo, venendo investito in pieno dal camion.
La seconda
freccia fu come una meteora infuocata ed andò a colpire il serbatoio
della vettura che esplose in un bagliore infuocato, investendo le due
unità di scorta e scaraventandole a terrà.
Nascosto nell'ombra, dalla
sua altura, Stryfe si affrettò a ricaricare la sua balestra di
precisione, pronto a sferrare un terzo colpo nel caso si fosse reso
necessario. Guardando attraverso il mirino ottico montato sull'arma, ed
utilizzando il sistema di zoom del Gunner verificò che nessuno
degli occupanti del camion fosse sopravvissuto.
- Nessun superstite -
pensò.
Si poteva ritenere soddisfatto. Certo le due Unità Cobalt erano
ancora funzionanti e sicuramente avevano già chiamato i soccorsi ed un
supporto tattico sarebbero arrivato di li a breve.
Ma Stryfe non
era certo uno stupido e sapeva benissimo che contro due Landfield classe
Grandger non se la sarebbe cavata. E poi non erano loro il suo
obbiettivo, lui non era tipo da fare più vittime di quante ne fossero
veramente necessarie. Ripose quindi la balestra, agganciandola ai fermi
posti sulla schiena del Gunner, quindi, facendo molta attenzione
di non essere intercettato, si alzò in piedi e cominciò ad allontanarsi
rapidamente in direzione opposta del luogo dell'assalto, lasciando dietro
di se solo i resti di misero bivacco.
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